17 agosto 2014
Le previsioni del tempo, dicono, sono ottime, ci si presenta
una giornata non troppo impegnativa, poi, sempre dicono, la vista dal Cistella
è un incanto giustamente considerata
come una delle più belle cime dell’Ossola, tipo dal tetto del mondo.
Siccome abbiam deciso di prendercela comoda prenderemo la
funivia che porta direttamente all’Ciamporino (m. 1975) che così risparmiamo un
500 metri di dislivello e, una volta al Cistella verificheremo la possibilità di
rientrare attraverso il rifugio Crosta e poi giù fino a San Domenico (non
abbiam un granché di informazioni circa il tempo di percorrenza di questo
ultimo tratto – scopriremo poi che al Ciamporino le indicazioni del tempi non
le abbiam viste, e dire che eran lì in bella mostra su una palina segnavia…
sigh!).
Alle 8, non prima tanto la seggiovia apre a quell’ora, siamo
a San Domenico: giornata fresca, 6 gradi centigradi, un freddo bestia!
I lavori per le nuove seggiovie sono in corso, il primo
tratto, fino a Colle di Ciamporino (m.
2283), si snoda su una “strada di servizio” per i mezzi, tratto noiosetto, ma
ottimo per fare un po’ le gambe.
Dovrebbe esserci da qualche parte anche il sentiero originario, ma per i neofiti di questa valle non è facile rintracciarlo.
Appena prima del colle individuiamo finalmente il sentiero, si devia decisamente a sinistra, su un morbido traverso, poi inizia la pietraia ed l’imponente massiccio del Diei lasciandoci la Punta del Dosso sulla destra.
Dovrebbe esserci da qualche parte anche il sentiero originario, ma per i neofiti di questa valle non è facile rintracciarlo.
Appena prima del colle individuiamo finalmente il sentiero, si devia decisamente a sinistra, su un morbido traverso, poi inizia la pietraia ed l’imponente massiccio del Diei lasciandoci la Punta del Dosso sulla destra.
Voltando a sinistra imbocchiamo un ripido canale (l’ultimo brevissimo tratto si sale aiutandosi con le mani) che ci porta direttamente sulla sommità del Pizzo Diei (m.2906).
Giungiamo ad uno stretto e tortuoso canaletto che in pochi minuti ci porta sul pianoro
appena sotto la traccia per la salita al bivacco Leoni e la vetta del Cistella
che si raggiunge in circa 15’ con l'ausilio di un breve tratto attrezzato con
catene.
Ormai siamo avvolti dalle nuvole, le speranze che ci concedano qualche scorcio di paesaggio non ormai vicine a zero. Da qui bivacco Leoni, vetta del Cistella e ritorni al Leoni per il pranzo. Tutto attorno solo nubi, ma la conformazione delle rocce di questi luoghi merita comunque l’ascesa.
Ormai siamo avvolti dalle nuvole, le speranze che ci concedano qualche scorcio di paesaggio non ormai vicine a zero. Da qui bivacco Leoni, vetta del Cistella e ritorni al Leoni per il pranzo. Tutto attorno solo nubi, ma la conformazione delle rocce di questi luoghi merita comunque l’ascesa.
Nota di colore, l’immancambile aperitivo, un Campari col
bianco non lo si nega a nessuno. Un grazie a chi si è portato a spalle
l’occorrente.
Dopo un breve conciliabolo, data anche la ascarsa visibilità
e non conoscendo la sentieristica, scegliamo, dopo esserci consultati con altri
escursionisti, di rientrare verso Ciamporino abbandonando l’idea di scendere verso
il Rifugio “Crosta” e da lì a San Domenico.
In alcuni tratti il sentiero è molto
esposto, occorre quindi passo
sicuro. Si attraversano diversi ghiaioni e pietraie, alcune delle quali poco stabili.
Una menzione particolare agli ometti segnavia e alle tracce biancorosse che ci hanno permesso un agevole rientro anche in condizioni di pessima visibilità!
Dal bivio Diei-Cistella il rientro è per il medesimo sentiero dell'andata.
sicuro. Si attraversano diversi ghiaioni e pietraie, alcune delle quali poco stabili.
Una menzione particolare agli ometti segnavia e alle tracce biancorosse che ci hanno permesso un agevole rientro anche in condizioni di pessima visibilità!
Dal bivio Diei-Cistella il rientro è per il medesimo sentiero dell'andata.
Escursione decisamente da ripetere in futuro sperando in
condizioni di visibilità migliori (almeno per gustarci lo splendore che “dovrebbe”
esserci tutto attorno).
Unica nota di rammarico il tratto Alpe-Colle Ciamporino è ormai un crocevia di orrendi piloni, tralicci per gli impianti di risalita e improvvisate strade di servizio per i mezzi, segno che sport invernali e trekking difficilmente possono coesistere.
Dopo l'ottima descrizione inserita da Stefano R. aggiungo solo qualche foto, abbiamo partecipato in 8 alla camminata e c'erano vari fotografi:
vista sul Monte Rosa |
Federico, Stefano R. Dario V. Stefano M. Emanuele Stefania Laura Luca |
Laura |
Luca sulla vetta del Cistella |
amici di percorso |
temperatura attorno allo 0 |
Emanuele ci saluta e rimanda alla prossima |